Le calende di Karlo

Le calende di Karlo

Ho trovato molto divertente il siparietto tra Calenda, Travaglio e quell’altro.

Bisticciano proprio come facciamo io e i miei amici: «Ma impara a parlare inglese!» «Non ci capisci un cazzo!» «Sciacquati la bocca!"». Certo, noi non lo facciamo in televisione, e nessuno ci paga per farlo, però alla fine siamo molto simili. Ovvero, mi sento di essere ancora nella fase di passaggio della crescita da ragazzo ad adulto in cui, come ragazzo, mi sorprende che degli adulti si comportino come me.

I modi di comunicare cambiano, e ci stiamo imbarbarendo. Manca un punto di riferimento a cui appellarci per poter dire: «non ci si comporta così». Nel Regno Unito hanno i Reali, noi chi? Siamo figli della televisione Berlusconiana.

Detto ciò, il contenuto del bisticcio nel video, per fortuna, è di livello più alto, e sono gli stessi temi che si affrontano in tutto il mondo.

Farage in Inghilterra, Trump negli USA e Travaglio in Italia tirano fuori sempre gli stessi argomenti:

• «L’Ucraina se l’è andata a cercare: parli di entrare in Europa, poi la Russia si arrabbia e ti invade.»

• «L’Ucraina nella Nato? Sarebbe un pericolo per i confini della Russia!» [N.d.A.: Lettonia, Estonia e Finlandia confinano già con la Russia, e la Polonia con la Bielorussia.]

• «Basta inviare armi, serve la pace!»

• «Anche gli ucraini nel Donbass ne hanno combinate: non erano certo tutti santi.»

Condivido pienamente Calenda quando dice che tirare fuori questi argomenti per giustificare propri interessi sia ignobile. Anzi, probabilmente condivido il 100% di quello che ha detto Calenda in questa trasmissione, le sue parole hanno un senso, una logica, che rispecchia i miei valori.

L’Ucraina cerca di diventare una nazione fin dai tempi dei Cosacchi. Nel Novecento ci ha provato in tutti i modi e ci è riuscita finalmente nel 1991, con un referendum in cui il «sì» vinse con oltre il 90% dei voti.

Hanno avuto il loro periodo sotto il dominio russo e non gli è piaciuto affatto (nella trasmissione Travaglio fa del revisionismo sul Holodomor, ma perchè?).

Dal 1991 al 2022 gli ucraini hanno avuto 6 elezioni e hanno eletto per lo più per partiti pro-Europa. Solo due volte ha vinto un candidato filorusso, Viktor Yanukovych, cacciato però entrambe le volte con l’accusa di brogli e per le proteste popolari (la Rivoluzione Arancione e poi quella della Dignità). La BBC traccia un ottimo profilo di Yanukovych in questo articolo. Un bel porco.

Agli ucraini è sempre stato chiaro che alla Russia non andasse giù questa vicinanza all’Europa e alla Nato. Nel 2004 i russi tentarono di assassinare il leader politico pro-Europa Viktor Yushchenko. Nel 2007 ci provarono con il successore, Yulia Tymoshenko. Nel 2014 annetterono la Crimea e sostennero le rivolte nel Donbass. Hanno sempre sostenuto di voler «denazificare» l’Ucraina dai presunti nazisti locali e che l'Ukraina fosse "roba loro".

Il quadro è piuttosto chiaro. Gli ucraini si sono trovati davanti a una scelta: lasciarsi russificare o votare per l’Europa?

Così, nel 2019, alle nuove elezioni presidenziali il popolo ucraino ha scelto nuovamente un candidato pro-europeo, Volodymyr Zelensky.

Nel 2019 la Russia era già in guerra nel Donbass e aveva già annesso la Crimea. Eppure, il popolo ucraino ha votato per l'Europa e preferito affrontare apertamente la Russia piuttosto che perdere la propria libertà.

Dal febbraio 2022 gli ucraini combattono e muoiono per la loro terra, per il futuro dei loro figli, per la loro dignità.

«Eh no! Ma che fate? Ascoltate Marco Travaglio! Fate la pace con la Russia! Che ve ne fate della dignità? Guardate me: sto benissimo! Sono anni che l’ho persa, e guarda come mi va tutto bene!»

Mentre riesco a capire le motivazioni di Farage e Trump nello schierarsi con Putin e diffondere retorica anti-ucraina (gli USA vogliosono seguire una nuova policy che prevede non participare a più di due guerre contemporaneamente), cosa vuole Travaglio?

Più il suo partito di riferimento (il Movimento 5 Stelle) prende voti, più Travaglio vende copie del suo giornale e più fa soldi? Che interesse però hanno i 5 Stelle (insieme a Salvini e Rizzo) ad aprire le porte alla Russia? Criticano gli USA per l’embargo contro Cuba ma giustificano l’invasione russa? Credono nella realpolitik solo quando si tratta dei nostri rapporti economici con la Russia, salvo poi romperci incessantemente le palle con le accuse ai nostri politici corrotti? Preferiscono dare un taglio ai prestiti all'Ukraina, meglio darli agli italiani, e lasciare gli ucraini soli a combattere? O forse non c’è alcun motivo coerente: basta aprire bocca, guardare i sondaggi e dire qualunque cosa che permetta di guadagnare anche solo un voto in più.

Nessuna etica, nessuna coscienza storica o civile, nessun valore o strategia. È lo stesso approccio denunciato da Dominic Cummings verso il governo inglese nelle sue interviste successive alla sua uscita dal governo Johnson.

Se lo fanno gli inglesi, figuriamoci se non possono farlo Conte e Travaglio.

Ribadisco il concetto.

Carlo Calenda, fatti somministrare una buona dose di testosterone, cambia consulente per la comunicazione, trova il modo di risultare più simpatico, lavora un po' sulla tue strategia politica e restituisci un po’ di credibilità al nostro paese.

To', prendi un po' spunto da questo bel amarcord di quando ancora ce la prendevamo con l'aggressore:

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