Ahi ahi ahi Milei

Cato (magazine che tratta temi legati al libertarismo economico) offre un riassunto della deregolamentazione in Argentina:
- Eliminazione del controllo prezzi sugli affitti in Argentina (stabilito quando il costo degli affitti a Buenos Aires è cresciuto più della crescita economica e dei salari) ha portato a una triplicazione dell’offerta di appartamenti in affitto a Buenos Aires e a un calo dei prezzi del 30%.
- La nuova politica di “cieli aperti” e il permesso concesso ai proprietari di piccoli aerei di offrire servizi di trasporto all’interno del paese hanno fatto aumentare il numero di compagnie e rotte aeree attive all’interno (e da e verso) il paese.
- Consentire a Starlink e ad altre aziende di fornire servizi internet satellitari ha garantito connettività a vaste aree dell’Argentina che prima ne erano prive. Evidenze aneddotiche provenienti da una città nella remota provincia nord-occidentale di Jujuy indicano un calo del 90% nel costo della connettività.
- Il governo ha abrogato la legge “Compra Argentina”, simile alle leggi “Buy American”, e ha eliminato anche le leggi che obbligavano i negozi a rifornire gli scaffali seguendo regole precise riguardanti quali prodotti, di quali aziende e nazionalità, potevano essere esposti, in quale ordine e in quali proporzioni.
- I medicinali da banco possono ora essere venduti non solo nelle farmacie ma anche in altre attività commerciali. Ciò ha portato a vendite online e una riduzione dei prezzi.
- L’eliminazione di un sistema di licenze per le importazioni ha prodotto un calo del 20% nel prezzo degli indumenti e un calo del 35% nel prezzo degli elettrodomestici.
- Il governo ha eliminato l’obbligo per i dipendenti pubblici di acquistare voli dalla più costosa compagnia aerea statale e ha permesso ad altre compagnie di parcheggiare gli aerei durante la notte in uno dei principali aeroporti di Buenos Aires.
- A gennaio, Sturzenegger (Ministro della Deregolamentazione) ha annunciato una “deregolamentazione rivoluzionaria” per l’importazione ed esportazione di alimenti. Tutti gli alimenti certificati da paesi con alti standard sanitari possono ora essere importati senza ulteriori approvazioni o registrazioni da parte dello Stato argentino. Le esportazioni alimentari devono ora rispettare soltanto le normative del paese di destinazione, senza essere appesantite da regolamenti interni.

Il compito di Milei di rendere nuovamente l’Argentina uno dei paesi più liberi e prosperi al mondo è titanico. La deregolamentazione gioca un ruolo cruciale nel raggiungimento di questo obiettivo e, nonostante l’agenda di riforme sia ancora lontana dall’essere completata, Milei ha già superato le aspettative di molti. Le sue deregolamentazioni stanno riducendo i costi, aumentando la libertà economica, diminuendo le opportunità di corruzione, stimolando la crescita e contribuendo a rovesciare un sistema politico fallimentare e corrotto. Per portata, metodo ed estensione delle sue deregolamentazioni, l’Argentina sta diventando un esempio per un mondo eccessivamente regolamentato.
Si noti, questa è una politica economica opposta a quella dei dazi di Trump.
Rimane un ostacolo finale. Il peso sta assumendo valore. L'economia sembra andar bene, l'Argentina riceve investimenti e nel mondo esistono più persone di prima interessate ad avere pesos. Un pesos più forte però vuol dire meno competitività nelle esportazioni, e quindi diminuisce la domanda di beni argentini. L’Argentina è fortemente dipendente dalle esportazioni agricole e alimentari (soia, carne, grano). Se quelle vanno male, la banca centrale potrebbe ammorbidire i termini di prestito, che potrebbe causare un ritorno dell'innalzamento dell'inflazione. Gli economisti hanno avvisato Milei, lui risponde a pernacchie. Vedremo il risultato.